miércoles, 11 de enero de 2012

Nicolas Steno


Il doodle di oggi sulla homepage di Google è dedicato a Niccolò Stenone, nome italianizzato di Nicolas Steno, in occasione dei 374 anni dalla nascita. Danese di nascita, fu vescovo, ma è soprattutto ricordato come il padre della geologia e della stratigrafia.

Il doodle di Google è dedicato oggi a Niccolò, o Nicola, Stenone, nome originale Niels Stensen, ma il nome è noto anche in latino come Nicolaus Steno; in lingua inglese è Nicolas Steno.

Era un luterano, danese di nascita, infatti nacque a Copenaghen l'11 Gennaio del 1638 (per lungo tempo Wikipedia Italia ha riportato il giorno di nascita 1° gennaio, data evidentemente errata), poi si convertì al cattolicesimo, divenne in seguito vescovo, ma non abbandonò mai la sua passione per le scienze naturali. Ma era anche un apprezzato anatomista, fu lui a scoprire che il cuore è un muscolo.

Ma la figura di Niccolò Stenone, che fu anche definito Beato da Giovanni Paolo II nel 1988, è legata agli studi di paleontologia, geologia e sratigrafia. Stenone si pose in un modo sostanzialmente nuovo il problema della classificazione dei fossili, e della ricostruzione della storia geologica in base al modo in cui questi, e altre rocce, sono contenuti all'interno di rocce più grandi. Ecco il perché il doodle di oggi si presenta a strati e all'interno di essi vengono raffigurati proprio dei fossili.

Stenone si può dire che deve le sue scoperte al suo soggiorno in Toscana, ospite di Ferdinando II de' Medici appassionato scienziato anche lui. E fu proprio in Toscana che venne ribattezzato Niccolò Stenone. A lui il Granduca consentì di viaggiare per il Granducato e di proseguire i suoi studi. E dalle sue osservazioni sui reperti geologici e sulla struttura del paesaggio toscano, soprattutto della zona di Volterra, nacque il trattato 'De solido', pietra miliare della geologia moderna, contenente intuizioni fondamentali per la paleontologia e la cristallografia.

Per approfondire, potete leggere la pagina a lui dedicata su Wikipedia.

La sua vita venne stroncata in una cittadina tedesca sul finire del 1686 da una malattia renale. Il granduca Cosimo III ne rivolle la salma a Firenze, e Nicolò Stenone riposa ora in un sarcofago romano nella cripta della basilica di S. Lorenzo.

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